On-line dal 2 Marzo 1998          aggiornato al    

 
 


dr_procton@goldrake.info
 
 
SERIE TV - L'autore

IL MONDO DI GO NAGAI


[Tratto da "DevilMan Volume 1" edito da Dynamic Italia Srl.]

Photo Go Nagai è uno dei fumettisti che più hanno contribuito a fondare le basi del manga contemporaneo. Nato a Wajima (prefettura di Ishikawa) nel 1945, si trasferì a Tokyo con la sua famiglia quando era ancora un bambino. Il suo ruolo nell'ambito del fumetto giapponese è paragonabile solo a quello che il duo Jack Kirby/Stan Lee ha avuto per il fumetto supereroistico americano.
Da lui hanno avuto origine almeno quattro generi che tuttora continuano a evolversi:
1. il genere del fumetto comico con accenni più o meno espliciti alla sfera sessuale con Harenchi gakuen (la scuola spudorata), storia della vita scolastica di un gruppo di precoci alunni delle elementari circondati da insegnanti sconvolti da turbe sessuali;
2. il genere definito "robotico", ossia avente per protagonisti robot giganti, che ancor oggi conosce una continua evoluzione soprattutto nei cartoni animati;
3. il filone delle supereroine dal carattere deciso e l'aspetto sexy (un filone noto in italia come quello delle "maghette"), che negli ultimi anni sta conoscendo un revival culminato con Bishôjo senshi Serâmûn (La bellissima combattente Sailormoon, di Maoko Takeuchi);
4. infine, il genere splatter e horror, anche questo evolutosi nelle forme più diverse.

Dopo diversi anni di apprendistato presso il famoso cartoonist Shôtarô Ishimori (creatore di una hit a livello mondiale come i Power Rangers) Nagai cominciò a pubblicare fumetti con il proprio nome nel 1967. Gli avvii di Nagai come fumettista furono alcune brevi serie umoristiche, nelle quali si distinse per il suo homor nero e il gusto per il nonsense. Harenchi gakuen fu la sua prima opera di grande respiro e, a quanto racconta Nagai steso, nacque il giorno in cui egli vide in una libreria degli alunni delle scuole elementari sfogliare con curiosità alcune riviste pornografiche. "Perché, invece di noiose storie infarcite di intenti pedagogici non diamo ai bambini ciò che essi davvero desiderano?", pensò Nagai: il risultato fu proprio Harenchi gakuen, una serie ambientata in una scuola elementare in cui gli alunni, maschi e femminucce, mostrano una precocità fuori dal comune e gli insegnanti sono dei veri e propri maniaci sessuali.

In realtà, a leggerlo oggi, questo manga non scandalizza troppo; tuttavia il PTA (una potente associazione di genitori) levò voci di protesta, riuscendo anche a impedire la distribuzione della rivista in alcune zone del paese. Viene però spontaneo pensare che piuttosto dei rari seni al vento e glutei nudi che apparivano in qualche tavola, l'associazione non abbia saputo accettare il ritratto impietoso che il fumetto dava degli insegnanti, accusati di usare la loro autorità sui bambini per soddisfare le proprie turbe nascoste e gli impulsi repressi. Nagai, che nell'arco di pochi mesi da fumettista sconosciuto e squattrinato divenne protagonista di dibattiti televisivi e inchieste giornalistiche, rispose al PTA dando al suo manga un ironico finale in cui la scuola Harenchi, simbolo della libertà e del rifiuto delle ipocrisie, veniva abbattuta dall'esercito inviato proprio dal PTA e quasi tutti i protagonisti morivano in uno dei più commoventi epiloghi della storia dei manga. In realtà la serie riprese subito dopo e continuò ad essere pubblicata per alcuni anni. Anche dopo la sua conclusione, Nagai ritornò più volte al medesimo filone con titoli come Abashiri ikka (La famiglia Reginacoeli, 1969, "Shônen chanpion", Akita shoten), Oira sukeban (Io, la ragazzaccia, 1974, "Shônen sandê", Shôgakukan), Kekkô kamen (La maschera della soddisfazione, 1974, "Gekkan shônen janpu", Shûeisha), Maboroshi panti (Mutandine dell'illusione, 1981, soggetto di Hiroshi Kôenji, "Gekkan shônen janpu", Shûeisha) e l'incompiuto Gakuen taikutsu otoko (L'uomo annoiato dalla scuola, 1970, "Bokura magajin"), ambientato in un post-Sessantotto in cui lo scontro tra studenti e docenti è diventato tanto cruento che le due fazioni si sono organizzate in gruppi armati pronti a uccidere senza pietà qualsiasi avversario.

Gakuen taikutsu otoko appare straordinario per la libera ed ecclettica fusione di elementi di disparate origini: genere comico, splatter, horror, fantascientifico, romanzo psicologico e tutto ciò che in seguito trovò sviluppo nella vastissima produzione di Nagai si trovano fusi in un unico amalgama in questa sua prima opera drammatica. La svolta di nagai verso la trattazione di temi adulti trovò conferma in Maô Dante (Il re demone Dante, "Bokura magajin", 1971), il cui protagonista è un essere mezzo uomo e mezzo demone; nonostante la conclusione forzata di Maô Dante, Nagai riusì a riprendere e a sviluppare temi simili in Debiruman (Devilman, Shûkan shônen magajin", 1972). Molto più complesso di quanto qualsiasi breve sunto possa lasciar intendere, Debiruman è diventato una delle pietre miliari dei manga e ancora oggi viene di continuo ristampato dalla casa editrice Kôdansha che, assieme ad Ashita no Jô, lo considera il suo capolavoro più emblematico.

Contemporaneamente a Debiruman, Nagai si dedicò a Majingâ zetto, il capostipite dei robot giganti, conosciuto in Italia come Mazinga Z. Si dice che Nagai abbia ideato il concetto di robot gigante pilotato da un uomo il giorno in cui, osservando una colonna di auto imbottigliate, immaginò che da una di queste fuoriuscissero braccia e gambe e si mettesse a camminare sopra le altre, evitando così di rimanere in coda. La vicenda di Majingâ zetto iniziava con premesse non molto diverse da quelle di Debiruman o Maô Dante. Mazinga era un potentissimo e gigantesco robot, lasciato dal professor Jûzô Kabuto al nipote Kôji, che poteva diventare tanto il salvatore dell'umanità quanto un demone distruttore a seconda dell'indole del pilota. Spinto dai produttori del cartone animato e dagli editori, Nagai diede vita a numerose altre serie di robot giganti, più o meno legate a Majingâ zetto: Gurêto Majingâ (Great Mazinger, il nostro Il Grande Mazinga) e Yûfo robo Gurendaizâ (UFO robot Grendizer, da noi Atlas UFO robot Goldrake) furono veri e propri seguiti di Majingâ zetto in cui Kôji tornò in ruoli secondari; Gettâ robo (Getter robot, in Italia Space Robot) e Gettâ robo jî (Getter robot G, da noi Jet Robot) furono invece saghe parallele in cui a volte facevano la loro apparizione i personaggi di Mazinga e Goldrake; Kôtetsu Jîgu (Jeeg d'acciaio, da noi Jeeg Robot d'acciaio) nacque invece come serie del tutto autonoma dalle precedenti in quanto realizzata per una diversa rete televisiva e curata nel merchandising dalla ditta concorrente a quella che aveva trattato le serie succitate. Nagai preferì comunque occuparsi della riduzione in manga solo di Gurêto Majingâ e di una parte molto esigua di Yûfo robo Gurendaizâ, lasciando gli altri personaggi alle penne di suoi assistenti. Elencare tutte le opere più rilevanti di questo autore richiederebbe ben altro spazio di quello concesso in questa sede. In conclusione è bene comunque ricordare almeno un altro dei suoi meriti: fu un suo personaggio, Goldrake, ad affascinare tanto un dipendente della filiale svizzera di una grande compagnia commerciale giapponese da convincerlo a presentarlo all'emittente Antenne 2 e dare quindi il via all'invasione europea da parte dei cartoni animati (manga eiga) giapponesi.
Non è esagerato affermare che se non vi fosse stato Go nagai, forse l'interesse per il manga in Occidente, o perlomeno in Europa, non si sarebbe mai sviluppato.

Federico Colpi

© 1996 Dynamic Italia Srl.


Federico Colpi è uno dei massimi esperti di Go Nagai in Italia, attualmente e' il supervisore di tutte le opere di Go Nagai edite dalla Dynamic Italia.
 
     
 
  Copyright © 1998 - 2002, Goldrake.info. All Rights Reserved.